martedì 24 luglio 2012

15 Agosto 2012 : Si torna alla lira?


 Ogni tanto qui si dimentica uno degli scopi per cui nacque il blog - in tempi da Cassandre: Crisis fu concepito alla fine del 2007, un anno prima del crac della Lehman Brothers che ha dato il via al samba- ovvero il tema "Cambio di paradigma".
Quello di cui vorrei parlare oggi è il ritorno individuale all'autarchia. Che non significa soltanto autoproduzione, autocoltivazione, riciclo: significa proprio il cominciare ad abituarsi a comprare prodotti italiani, preferibilmente di filiera corta.
Non è un invito al trito patriottismo, e neppure il solito incoraggiamento ecologista-chic salviamo la natura. No no: sto pensando ad un'altra consistente motivazione, ovvero la nostra eventuale uscita dall'euro.
Un'attendibile voce di corridoio, del corridoio moquettato di una private bank di alto livello, mi ha detto che potrebbe esserci una sorpresina a Ferragosto. Proprio mentre noi ce ne staremo lì ad affettare le lasagne ed il cocomero sotto la pergola, certi manager rimarranno a presidiare i loro uffici. Si sa già da ora. Per fare cosa? Mistero.
Nel dubbio, entriamo nell'ottica. Cosa succede se si esce di botto dall'euro e si torna alla lira? Anzitutto non fatevi trovare senza soldi in tasca, altrimenti finirete col rapinare il vicino della sua ultima patata: le banche chiuderanno per qualche giorno, e potrebbe toccarci persino il corralito. Gli sciocchi sostenitori dell'"Aboliamo il contante, paghiamo con la carta!" invece di veder sconfitti gli odiati evasori si ritroveranno a non poter neppure comprare da mangiare. L'euro permarrà, anche se si torna alla lira, e il fruttivendolo lo accetterà se non è fesso.
In seguito, autarchia. I prodotti nazionali non dovrebbero subire aumenti di prezzo, mentre tutto ciò che viene dall'estero avrà costi da salasso. C'è di buono che smetteremo di importare latte dalla Germania, alla faccia loro e della globalizzazione. La filiera corta sarà doverosa: aumenterà il prezzo dei carburanti e di conseguenza quello dei trasporti. Bevetevi l'acqua del rubinetto una buona volta, che quella che viene dal Canada costerà più della benzina.
Qualora non accada il peggio, e lo scenario fantascientifico ferragostano non preveda altro che i soliti avvistamenti UFO estivi, l'abitudine all'autarchia non potrà che farci bene. Trovate il contadino che vi fornisca la verdura, l'olio e le uova; trovate il mulino locale per la farina; comprate il latte della Centrale pubblica, e diminuite in modo consistente il consumo di carne. Date un'occhiata a tutto qul che avete in casa, vestiti, elettrodomestici, e considerate se sia bastevole. Probabilmente (come tutti) ne avete a sufficienza per i prossimi vent'anni, ma se c'è qualcosa da riparare o da ricomprare fatelo ora.
Saremo autarchici e chissà, magari servirà a risollevare le sorti della produzione nazionale ora deliberatamente smantellata dal perfido inimico e dal vile traditor.
Per quel che mi riguarda, a Ferragosto mi rilasserò mica tanto.


tratto da : http://crisis.blogosfere.it/2012/07/ferragosto-2012-uscire-dalleuro-tornare-allautarchia.html

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